Salvo Ognibene
Sommelier e giornalista, mi occupo di comunicazione con attività di ufficio stampa e PR
Chiesa e mafia, ci risiamo…
Per molti anni la questione non è stata posta, poi è passata sotto silenzio. Oggi, invece, non si può far finta di nulla e sembrano non esserci più equivoci: i mafiosi sono scomunicati.
Lo ha detto Papa Francesco cinque anni fa nella piana di Sibari, lo hanno ribadito i vescovi in nome proprio ma anche durante le conferenze episcopali, eppure, continuano ad accadere episodi come quello che ha raccontato il giornalista Salvo Palazzolo su La Repubblica:
“Come ogni mafioso era ufficialmente scomunicato, ma il “re” della Kalsa Tommaso Spadaro (a differenza di Totò Riina) ha avuto comunque un funerale nella chiesa del cimitero palermitano di Sant’Orsola, per l’occasione blindato (il questore Renato Cortese aveva infatti vietato esequie pubbliche) [ … ] Il frate che ha celebrato la messa, Angelo Li Calzi, sostiene che Spadaro si fosse pentito: “Recitava il rosario ogni giorno”. Ma il boss del contrabbando e della droga (si definiva il “Gianni Agnelli di Palermo per le sue ricchezze) era sempre rimasto un irriducibile di Cosa nostra, non ha mai collaborato con i magistrati“
E qualche giorno fa a Catania durante la processione di Sant’Agata è accaduto un fatto non meno grave…ma questa è un’altra storia e Dario De Luca è sempre un’attento giornalista che racconta bene quello che accade dall’altra parte della Sicilia, purtroppo.